COSA VEDRAI

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Il Giglio, piccola perla della collana di Venere, è un’isola ancora incontaminata e selvaggia, un paradiso da esplorare a piedi. È una delle perle dell’Arcipelago Toscano, la seconda isola in termini di superficie; il mare la circonda come una benevola coperta.

Il Giglio accoglie l’escursionista con modi “garbati”. Ci andremo a maggio quando le spiagge sono ancora dominio dei gabbiani e una gran pace si appropria dei villaggi e della natura.

Grazie a viottoli e vecchie mulattiere, un tempo usati dai gigliesi per raggiungere i campi, è possibile scoprire angoli di assoluta bellezza e godere di  spettacolari vedute sull’arcipelago e la Corsica.  Attraverseremo la macchia mediterranea e i terrazzamenti dove viene ancora coltivato un antico vitigno da cui si ricava il pregiato vino bianco Ansonica.

Questo viaggio ci porterà a conoscere l’anima più profonda dell’Isola, ci faremo affascinare dalla vita paesana e resteremo incantati davanti ai luminosi orizzonti e ai tramonti infuocati. Volendo ci potremmo poi abbandonare a bagni nel mare turchese. 

Il Giglio è l'isola del vino Ansonaco, del mirto, della macchia mediterranea, degli sparuti oliveti, ma anche di Giglio Castello uno dei borghi più belli d'Italia, delle antiche vasche per la spremitura dell'uva, del delizioso Giglio Porto e della lunga e sabbiosa spiaggia del Campese con il suo inconfondibile Faraglione.

Non mancano le testimonianze di una lunga storia e delle fatiche dell'uomo per strappare terreni coltivabili alla macchia, ma la natura si respira inogni angolo.  Fare escursioni al Giglio significa anche compiere un viaggio alla scoperta della storia della Terra e della biodiversità. L’isola, infatti, è quasi interamente costituita di granito  (originato da un plutone magmatico emerso circa cinque milioni di anni fa) ed ospita una delle specie di uccelli più rara in Europa, il Gabbiano corso.