Nascosto tra le curve sinuose delle strette strade che attraversano i boschi dell'Appennino emiliano, nel territorio del comune di Grizzana Morandi, sulla valle destra del fiume Reno, Montovolo sorge come un enigma da decifrare, un luogo carico di mistero e fascino che affonda le radici nella storia millenaria della regione.
Questo sito, considerato sacro sin dall'antichità, ha visto suscitare l'interesse e l'ammirazione di generazioni di viaggiatori, pellegrini e studiosi. La sua fama è legata non solo alla sua bellezza naturale mozzafiato, ma anche alla ricchezza dei miti e delle leggende che lo circondano.
Le storie che avvolgono Montovolo provengono da culture e epoche diverse, intrecciandosi in un intricato mosaico di tradizioni e credenze: da tempio pagano a santuario cristiano, ha attraversato millenni di storia, influenzando le credenze e le pratiche spirituali di coloro che vi si sono avvicendati nel corso dei secoli; si narra di visioni mistiche e di incontri con creature soprannaturali che popolano le fitte foreste circostanti.
Oggi, Montovolo continua a esercitare un fascino irresistibile su coloro che lo visitano, offrendo un rifugio di ispirazione in un mondo moderno sempre più frenetico e caotico.
Le sue antiche mura raccontano storie di devozione e contemplazione, mentre i sentieri che si snodano tra i boschi invitano i visitatori a immergersi nella quiete e nella bellezza della natura. Con il passare del tempo, Montovolo è diventato molto più di un semplice luogo geografico; è diventato un simbolo di spiritualità e di connessione con le nostre radici più profonde, una testimonianza tangibile della persistenza del sacro nel mondo moderno.
Risalendo alle epoche degli etruschi, le cui tracce si perdono tra le pieghe del tempo, questo luogo sacro era già protagonista di misteri e culti millenari. Gli etruschi, devoti alla Dea Palens, protettrice dei greggi e dei pastori, eressero qui un tempio in suo onore, avvolgendo Montovolo in un'aura di sacralità e reverenza.
Ma il passaggio degli imperi non ha fatto che aggiungere nuovi strati di significato a questo luogo incantato: durante l'epoca dell'Impero Romano, infatti, Montovolo potrebbe aver preso il nome di "MONS JOVIS", dedicato al dio Giove, sovrano di tutti gli dei, come suggerito da antiche carte topografiche.
Nel 1925, la scoperta di una cripta paleocristiana ha riportato alla luce antichi racconti, come quello della leggenda della croce di fuoco. Si narra che ad alcuni crociati di ritorno dalla Terra Santa apparve nel cielo una croce infuocata, un segno divino che incantava e atterriva allo stesso tempo. Ma forse, dietro questo fenomeno, si nascondeva qualcosa di più scientifico: il sottosuolo ricco di gas metano, che occasionalmente prendeva fuoco, lanciando nel cielo fiamme spettacolari, un'antica danza tra il divino e il naturale che alimentava le leggende e le credenze della gente di Montovolo.
La leggenda più conosciuta, però, è quella del Re Serpente, narrata con fervore dai predicatori di strada, è il simbolo di una protesta contro la cristianizzazione del tempo.
Si racconta di un possente serpente, avvolto attorno a una maestosa pietra tonda, custode geloso di un tesoro nascosto nelle profondità sotterranee.
Ma la profezia che circonda questo misterioso guardiano parla di una trasformazione, di un destino legato al bacio di una donna che avrebbe potuto liberarlo dalla sua forma animale, permettendogli di tramutarsi in uomo.
Questa leggenda, intrisa di suggestioni neoclassiche, evoca vividamente le antiche storie del mito greco. Come a Montovolo, infatti, anche al santuario di Delfi si narra di un feroce guardiano - un dragone o la dea serpentessa Gea - che vegliava sul sacro tempio insieme alle pizie”, le sacerdotesse “pitonesse”. E come nell'antica profezia, si credeva che un giorno il dio Apollo, con il suo intervento divino, avrebbe liberato il tempio dal giogo del drago, consacrandolo a sé stesso.
Così, la leggenda del Re Serpente si intreccia con le antiche narrazioni del passato, tessendo un filo invisibile tra Montovolo e i santuari dell'antichità.
Nel cuore degli Appennini emiliani, Montovolo si erge, quindi, come un antico custode dei segreti del passato: un palcoscenico dove la storia e la leggenda si mescolano, invitando i visitatori a scoprire i segreti nascosti tra le sue antiche mura e il verde circostante.
Luciana
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